mercoledì 16 marzo 2011

DOMANI, LUNEDÌ'

Giornate di pace appena trascorse.
Giorni di niente.
Assaggio di morte stagioni.

Nessuna voce, nessuna ombra
popolano questo deserto.
All'orizzonte s'intravede la festa,
ch'è straniera per il solitario.

In questi giorni vorrei riposare
in una tomba accanto alla mia gioia.
La felicità altrui ci uccide d'invidia.

Passa la settimana e m'assale
l'angoscia quando mi vedo bussare
alla porta Venerdì


(idee confuse, non si capisce niente è da sistemare)

2 commenti:

Nadia ha detto...

Sai Fred, non scriviamo proprio alla stessa maniera, ma devo dire che anche tu trai le tue poesie e i tuoi scritti, dal profondo dell'anima... questa è la cosa che ci accomuna.
Però c'è una piccola differenza: davanti a te vedi le cose attraverso il buio e con poca speranza dentro, mentre io, se tu hai letto le mie poesie, lascio sempre uno spiraglio di luce.

Mi fa piacere leggerti e continuerò a sfogliare le tue pagine, può darsi che trovi qualcosa di più luminoso, sei così giovane! (se sei tu nella foto)

Un caro saluto.
Nadia

Legolas Helda ha detto...

Carissimo Fred!
Ho letto questa tua poesia, e non ho potuto fare a meno di percepire la "dolce" ed ammaliante sofferenza della solitudine, unica compagna di vita per chi come noi nulla ci è dato tranne che accarezzare la presenza della nostra fedele compagna di vita, colei che mai ci tradirà e mai soli ci lascerà. "La solitudine"!
Lunga vita e prosperità fred helda!

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