venerdì 17 giugno 2011

VERGINE COME UNA PRINCIPESSA


Questo racconto mi è stato inviato da maria, una scrittrice romantica che a volte si lascia travolgere da atmosfere surreali e simboliste. Io l'ho modificato e revisionato, poi è stato a sua volta modificato e approvato da lei.  E' un racconto quasi erotico, macchiato di visioni oniriche nel quale non si finisce mai di combattere i propri demoni.


I


Fremevo al tocco di quella passata sensazione,
qualcosa di limpido e pulito giungeva alla mia pelle.
…o ad occhi chiusi                 
Non volevo aprirli.
Sapevo che semmai li avessi aperti sarebbe scomparso.                    
Tutto.
Chiusi, angosciati per la visione dinanzi a me.


Ridevo.                    
Sottopelle le carezze di quel tocco gentile, delicato e semplice: come un anello. Scivolavano.
Ghiacciate e dure. Scivolavano.
Su e giù sulla mai pelle, su e giù nella mia mente volteggiavano le parole.
Bramavo che lo facesse, cosi. Forte e prepotente.
Su di me.
Seta sui miei occhi m'opprimeva lo sguardo.
Parlava, sussurrava:
"SARO’ TANTO GENTILE E TANTO RUDE DA FARTI MALE"             
Mai. Potevo permettere che mi facesse del male?
Potevo permettere che fosse lui a comandare?
di certo solo una era la verità:  VOLEVO
Volevo che lui mi comandasse, ma non deve essere in grado di capirlo!
Mi tese i polsi in alto, ed è li, che aprii gli occhi!
Senza scampo di replica mi alzai.


Mi sedetti da sopra, regina del mio impero. 
Sotto di me, lui, aveva una sguardo famelico ma i suoi bianchi denti avrebbero affondato la mia carne?
Avrebbero bevuto un po’ di me?
Magari il mio sangue lo avrebbe eccitato.
Sotto di me lo studiavo.
Cosa gli avrebbe fatto male? 
Tanto male da non poterlo ammettere che si trattasse di dolore invece che piacere…tanto male da non poter dargli spazio di capire?
DI CAPIRE CHE SOFFRIVA!
bene!
Sarebbe mai stato in grado di alzarsi, stravolgere il mio volere e di stuprarmi a vita?
Sarebbe mai stato capace di essere un uomo e non un coniglio orgoglioso?
Una risposta non è contemplata:
bisogna solo provare.


Uno schiaffo sulla sua guancia.
Rido. Lo sfido!
Mi guarda storto.
è arrabbiato?
deve arrabbiarsi !!! E’ quasi una regola!
Gli dissi, mentendo, tanto loro uomini sono stupidi e non lo notano:
"non mi avrai mai e poi mai perché io amo i romantici!"
Rispose:
"ma amore io sono romantico"
CHE NAUSEA!
Certo che fa quasi schifo essere chiamati 'amore' quando non pensi di esserlo.
Lui non lo ha capito.
Chinai la testa sulla sua. Leccai le sue labbra umide.
Mi infilai nella sua bocca fino ad incontrare la sua lingua.
Baciava come una femminuccia…io mi chiedevo se fosse uomo…
Volevo sentire la sua mascolinità.    
"Troppo noioso": avrei voluto dirgli.
Mi alzai con una domanda in mente:
"e se potessi....."
Lasciai stare. Lo presi a pugni
Lui è più forte, mi immobilizza.
non è un grande sforzo per lui.
Me lo ritrovo sopra.
Non gli e la darò vinta!
qui si gioca per vincere!
e vincere significa altro.
Lo morsi,
dalle sue labbra usciva sangue,
sangue di me,
sangue di lui.
non se ne accorse!
Incominciava a farsi presente
l'animale che è in lui.
Io non attendevo altro.
"Ho voglia di te" gli sussurrai.
Era vero, ma non come immaginava lui.
Lui reagì come volevo io!
Mi ritrovai con una cintura fra le mie mani e gliela misi al collo,
ero ancora vestita.
Lui era al guinzaglio.
tenevo stretta la mia preda, era sotto il mio controllo!



Lo alzai da quel letto tanto rosa quanto innocente.
non avevo mai fatto l'amore su quel letto, e mai lo avrei mai fatto.


Pensai: "il rosa è per i gay e per le principesse vergini"
lui saprà cosa significherà restare da "solo" con me!


Ipugnai una bandana: "sai io amo fare i giochi" e lo bendai. Stava al mio gioco.              
chissà se sarà tanto forte da far godere anche me, Ma non credo che ne saprà capace.
Ad occhi chiusi poteva solo farsi guidare da me, lungo il mio sentiero.
Ad occhi chiusi lo conducevo nella mia stanza segreta,
in fondo al mio lato oscuro, ben lontano dai miei riccioli da principessa.


Dissi: "gli occhi ingannano e non fanno altro che annientare tutto ciò che di bello esiste nell'aria"
non rispose nemmeno!


Entrai nella mia stanza preferita dove ormai il mio notturno appuntamento mi aspettava
era li nel mio completo rosso fiamma, ed io tacevo senza sapere cosa mi aspettava.


Incominciò a toccarmi, rude e grezza, 
ma con un filo d'ironica bellezza.
Lei, crudele e meravigliosa il mio uomo scherniva.
Fatto cadavere senza anima , guaiva.
Cani che si lasciano trasportare dalla banalità
Sono i maschi in verità.


la mia lei
mi baciava senza respiro


la mia lei
mi baciava e tutto perdeva del mio sospiro.


misi la mano del mio cane sul mio seno ancora e tragicamente coperto.


 Mi chiese: "ancora non ti ha svestita" ,sorrideva, " lo so fare solo io".
lui era già nudo, sorrideva nel capire che c'era una altra donna li con me.
Una donna difficile da soddisfare e non la ragazzina che lui pensa.


non gli lasciai il tempo di togliersi la benda che gli urlai: " se vedrai tutto finirà e non vorrò mai più vederti!"
mi obbedì, era un cane, d'altronde. Ed io, la sua padrona disgraziatamente!


"Siediti": gli urlai ancora.
lo fece.
Pelle tesa e muscolosa, implorava per la mia aurora
Occhi fiammeggianti sussurravano il mio amore per lui
Peccato che fosse l’unica cosa che amavo


Doroty, la mia lei, aveva già in mano i suoi attrezzi quando mi disse:
"ora devi legarlo!"
Lo so quello che devo fare, ma volevo che prima mi facesse male, LUI, prima di farne io a lui.
Non mi aveva nemmeno morso o schiaffeggiato…
Lo legai al mio letto a baldacchino: alto con una tenda rossa
e un piumone nero. Al soffitto un immenso specchio.


Doroty prese quello che voleva, a volte non riesco proprio a controllarla.
La imitai e presi l'unica cosa che realmente mi eccita tanto da farmi venire.
incominciai a leccare il mio cane, lo baciai a fondo.


Baciai le sue labbra rosse, il collo.
Sprofondai e scivolai sulla sua pelle color ambra.
Chissà se sa quello che io provo. 
era il momento, gli dissi con autorità: "non devi parlare, è importante che tu non faccia un suono!"


Mosse la testa. Aveva capito.
Chissà fino a che punto.
"ti piace?"
"si" rispose.
Ecco lo sapevo, non aveva capito. Aveva parlato. Doveva pagare.


Premetti più forte e il copriletto incominciò a macchiarsi. Niente paura era solo il braccio.
Scivolavo fino alla sua 'voglia' e mi sedevo.


Il problema era che non era stato capace di spogliarmi.
"maledetti cliché di principesse innocenti!"


Mi prese alle spalle e la vista mi fu oscurata.
era iniziata la festa!


Ansimavo.
Ansimava anche il mio cane.
Ero legata al soffitto, Dorothy ora governava nella stanza.
Aveva tutto il necessario per fare quello che le piaceva.
Io preferivo altro e lei lo sapeva.


Mi baciava lentamente.
Appassionatamente s’insinuava nella mia mente
Il ricordo in cui lei divenne effervescente
e le labbra si aprirono come viole al sole
godevo nello sciogliermi nelle sue regole
che pigramente rimuovevo dal mio centro
nel modo in cui lei mi scrutava dentro
poi mi mise qualcosa in bocca
ed io non potei più cantare la mia filastrocca!



Freddo e gelato, incominciai a succhiare nel buio.
era bello oltre ogni dire. non potevo parlare.
le parole rovinano sempre tutto.


"perchè non mi hai portato un bisex?!"


Il mio cane  aveva specificato che era etero, nemmeno bisex
solo donne per lui,  e Doroty rispetta sempre le attitudini dei cani.
Ed ora lei era incavolata, ma io volevo un uomo!
anche se per ora era solo un cane ai miei ordini.


Ero immobile nella mia stanza, legata e bendata non potevo cadere e rilassarmi sul mio comodo lettino
come il mio cane faceva.....
…ero bagnata, ma non di mio, di acqua gelida che scendeva dalle colonne del mio baldacchino.
…a lui piaceva, rideva. lo sentivo ridere. Chissà cosa gli passava per la testa.
Almeno la sua voce mi dava spazio all'immaginazione.
Rideva ma a tratti era teso come se sapeva che qualcosa di molto pericoloso lo percorreva in corpo.
fu allora che mi accorsi di essere sola in piedi sopra il mio letto.


"arrivo"
io intanto succhiavo, cosa non so, era tipico di Doroty.
L'unica domanda nella mia testa era:"quanto tempo ci avrebbe impiegato il mio cane a trasformarsi in uomo
e a prendermi!"
Il mio cane gemeva, nulla di strano, tutti i cani gemono.
Incominciavo  a bagnarmi, è una cosa incosciente.
dovevo perdere il controllo per farlo altrimenti sarebbe stato solo sesso.
il sesso è una gran rottura se non si fa nel modo giusto.


Mi apre le gambe. Me le allarga piano facendomi assaporare
il momento in cui avrebbe incominciato a toccarmi.
il mio cane ansimava lo sentivo vicino la mia gamba destra.


"ora vediamo cosa sai fare cane!"
e mi baciò profondo, dapprima timido, ma poi sempre più feroce.
s'impadroniva dei miei seni ed io potevo solo subire.


Mi leccava sul collo facendomi arrossire come una 14 enne.
Il mio cane si stava trasformando più simile ad un animale informe dotato di una lingua.
E quella lingua la mise proprio li. Mi piaceva e volevo che continuasse fino alla fine.
leccava esattamente quello che volevo.



Tremavano le mie gambe e non riuscivo nemmeno  a succhiare l'oggetto strano che mi aveva ficcato in gola.
Sapevo che presto sarei venuta. Prima che lui finisse, Doroty lo fermo e si posizionò davanti a me.
Sentivo il suo alito. Il suo soffio nella mia coscia.
Saliva il mio bollore e la sua lingua toccava la mia voglia.
Fra le mie cosce un'altro dolore si faceva strada, ma era strano.
Mi penetrò, sapevo che non potevo muovermi altrimenti sarebbe finita male.
Ma era un dolore bello che mi fece venire voglia di succhiare.
Il mio cane mi prese in braccio delicatamente. Ora ero su di un luogo duro a gambe aperte
mi succhiava le tette e come lo faceva bene.
Era il mio punto peggiore le tette, ma nessuno lo sapeva.


Stavo li a godere delle sue, loro, attenzioni e mi bagnavo sempre di più.
Ad occhi chiusi riuscivo a percepire molto meglio le mie sensazioni.
Mi tolsero quel nastro scuro che mi impediva d’osservare, ed ora ad occhi aperti capivo…
Ero sdraiata su di una sedia da ginecologo a gambe paurosamente aperte
e con una palla, forse due che fuoriuscivano dalla mai vagina. Erano dorate.


L'acqua incominciava a salire, il mio cane continuava a baciarmi.
poi si fermo di colpo e Doroty si infilò con forza in bocca qualcosa di grande.
si mise a lavorare ai miei piedi, di fianco, non so cosa avesse in mente.
non ero molto fiduciosa che il giorno dopo sarei vissuta.
non importava ora ero sopraffatta dal piacere.
osservavo il mio cane riflesso sullo specchio sopra me.
Mi penetrava profondamente e intensamente, improvvisamente invece di un cerchio dorato
fra le mie gambe spuntano diversi colori che irradiavano la stanza.


Il mio cane mi baciò ancora i seni mentre ansimavo e poi scese ancora a leccare tra le mie gambe.
"non fermarti": pensavo
Lui mi girò,  Io pensai "cosa vorrà fare" ben presto lo capii.
Mi aprì le natiche ed entrò col suo coso.
Volevo gridare. ma avevo qualcosa in bocca che me lo impediva.
Pensavo che più lo infilava più mi sarebbe diventato grande.
Non capivo niente. Si fermò in quella strana posizione.



L'acqua sul pavimento era arrivata alla sedia
e io ero dolorante in quella posizione a pecora.
Non riesco a muovermi. Mi frusta. A Doroty piace.
Lei gode quando lo fa.
Continuò in questo modo finché il mio cane fatto uomo non la prese alle spalle e la legò al suo tormento interiore.


Non ho un attimo di tregua. Rincomincia subito con la sua lingua, sembra un serpente viscido
che se ne va a spasso sul mio corpo.



Poi ancora sul letto lui sopra io sotto, intrappolati nella lussuria.
Ora era lui a comandare.


Estrasse la spada dalla mia vagina.
Mi spaventai a vedere tante spade di diversa dimensione li nella mia piccola vagina.


Sangue e voglia usciva da li.
soffrivo e incominciò  a lenire la mia sofferenza baciandomi. 
Poteva farmi dimenticare il dolore.




Intanto  l'acqua aumentava.
Mi baciava  e succhiava tutto.
Succhiava anche il sangue che usciva da li.


Improvvisamente mi girò e possente come non mai
mi schiaffeggiò tanto forte da farmi venire le lacrime e rincominciò a possedermi.
Allargava le mie natiche da dietro ed io mio contorcevo al suo tocco
"ma perché non lo capiscono mai prima, prima che tutto incominci a fare male?"


Era bello li a gambe aperte sul suo cazzo enorme
mentre mi possedeva ed io ansimavo a bocca libera.
Doroty rideva.


L'acqua saliva era calda i mie capelli erano ormai bagnati,
quando mi giro lui è col viso nell'acqua mi leccava
come non mai. Dietro era tutto un bollore che lui calmava.


Nuotavamo ora. L'acqua era salita ancora.
Chi pensava che sarebbe stato capace di essere tanto duraturo.
Poi mi ricordai delle cose che scendevano lungo la mia gola.
era il suo      ................


I cuscini divennero pesci. Il piumone divenne una balena.
La luce ci avvolse come una coperta.
Restammo li nell'acqua avvinghiati
li in quella posa romantica.


Lui mi penetrò col suo sguardo dolce
e mi arrivò al  cuore. Lui esplose e anche io con lui.


Poi ci addormentammo cosi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che delirio !!!! che tipo di fumo era?...ciao Fred

Fred Nitch ha detto...

a dire il vero la ragazza che me lo ha passato nè beve nè fuma :-)

saluti

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