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Munch - Angoscia |
Spesso dormo un po' di più svegliandomi stanco.
La notte non dormo. Quando spengo la luce si rivelano a me strane luci, colori distorti che danzano per la stanza. Sussurri di voci provenienti dall'abisso della mente riverberano nell'ambiente. Strane creature mi invitano a seguirle al di là dello spazio e del tempo ove solo pochi prescelti hanno accesso.
Tutto incomincia a girare, sono entrato in un vortice.
L'angoscia mi assale, il cuore batte e mi pulsa nelle tempie.
Respiro affannosamente. Non respiro. Mi sento soffocare. Mi manca l'ossigeno.
Non respiro e mi dimeno nel buio. Sono in preda al panico. L'angoscia sale. Delirio.
Ossigeno, aria fresca, ne ho bisogno. Sto per cadere. Lo sento.
Mi tolgo il lenzuolo dalla bocca mi alzo e respiro. Tutto è calmo attorno a me.
Sono ritornato tra i vivi. Ho visto cose che gli esseri umani mai vedranno. Ora ho è tutto finito e mi resta solo il ricordo. Loro se vedessero ciò che io ho visto impazzirebbero. Quelle visioni terribili.
Se scoprirsero la verità impazzirebbero. Meglio tacere e continuare a fingere.
La verità è celata e loro avanzano ad occhi bendati senza sapere ciò che li attende.
C'è qualcuno dietro di voi e non lo sentite. Il suo soffio le sue mani vi sfiorano il collo. Voi siete ancora tranquilli o un lungo brivido si muove lungo la vostra schiena. Non toccatevi. Non voltatevi. Ormai è troppo tardi.
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Munch - Urlo Dal suo diario: |
«La mia arte ha le sue radici nelle riflessioni sul perché non sono uguale agli altri… Sul perché sono stato gettato nel mondo senza poter scegliere… Qualche volta ho lasciato il sentiero per buttarmi nel vortice della vita. Ma sempre ho dovuto ritornare su questo sentiero, sul ciglio di un precipizio»