Puntini neri apparsero alla mia vista. Provai a scacciarli con gesti inconsueti.
Si posarono su di me ed incominciarono a camminare sulla mia pelle. Mi gettai senza esitare in una vasca d'acqua. Sembrava tutto finito invece loro entrarono dentro me. Si si avete capito bene. Non so come, non so dove.
Le sentivo camminare sotto pelle. Un formicolio tremendo.
Affondavo le unghie nella carne volevo tirarle fuori. Incominciai pure a mordermi.
Pezzi di pelle si staccavano mischiata a sangue. Non era un bel vedere.
Mi stavano divorando ed io mi contorcevo dalla confusione. Non sapevo che fare. Non sapevo chi chiamare.
Pensai "mi rotolo così le schiaccio". Ma niente.
"non usciranno più da me queste creature. mi mangeranno vivo!!!" urlai mentre mi lamentavo.
Mi guardai intorno e vidi il seghetto alternativo e in un sprizzo di lucidità e disperazione pensai fosse la cosa giusta. Dovevo farlo.
Accesi l'apparecchio. Mi feci forza. Era un gesto da fare ed incominciai a tagliarmi una gamba.
Un dolore lancinante si diffuse in tutto il corpo. Spruzzi di sangue dappertutto. Mi dimenavo sul pavimento senza nemmeno urlare. Sul momento era doloroso, ma poi solo una fitta niente di che per non essere anestetizzato. Non potevo fermarmi, dovevo continuare. Non appena mi diedi da fare sull'altra gamba Urla strazianti riempirono la stanza.
E anche questa se ne andò. Un misto di dolore e formicolio.
Inizialmente sembra duro da sopportare ma poi ci si abitua. Il dolore passa, solo un po di sangue in giro. I moncherini non sono tanto belli da vedere, ma non importa.
Mi diedi un po' di carica con le poche forze rimaste. Forse potevo sconfiggerle.
Affondai senza pensare il seghetto anche sul braccio sinistro che cadde a terra con estrema facilità. Sono anche magrolino quindi si fa presto, un colpo e via. Zampillava sangue. Ero talmente sconvolto che scoppiai in una risata. Una visione da film dell'orrore. Ero stordito. Non sentivo quasi niente. Anzi sul momento pensavo alla follia che avevo appena compiuto, ma era da fare.
Cosa più importante mi accorsi che Loro sembravano essersene andate. Si sembravano essere sparite. Erano uscite da me. Crollai a terra esausto ricoperto di gelatina appiccicosa. "Sono sparite" urlai.
Mi aiutai con il braccio rimasto a spostarmi. Fu un grande sforzo.
Raccolsi gli arti per poterli fare riattaccare. Li misi in una sportina della spesa, ma partì una folata di vomito che inondò il braccio con la sporta in mano. "Devo continuare" mi incoraggiai e chiusi tutto per bene nel congelatore. Poi pensai sarebbe stato meglio lasciare qualcosa di scritto per evitare spaventi inutili con tutto quel sangue. Presi con grande dolore e impiegando le ultime forze rimaste carta e penna ed incominciai a scrivere qualcosa.
Fortunatamente ho ancora il braccio destro. Mi sento allegro e Rido perchè sono di buon umore.
Ora penso di dovermi muovere, anzi mi sento stanco e debole, ho una sensazione di leggerezza e spossatezza. E' stata una giornata dura. Penso che dormirò.
Tutto ciò che mi passa per la mente. Poesie, Racconti e Pensieri Al Limite della Realtà. Spegnete la ragione e Lasciatevi Trasportare.
domenica 23 marzo 2014
martedì 11 febbraio 2014
Era Ora di Alzarsi
Guardai l'ora. Era ora di alzarsi.
Giungeva una luce flebile.
Non avevo voglia di alzarmi.
Non c'era nessuno a dirmi d'alzarmi.
Stetti supino ad osservare il soffitto.
Mi girai di lato con una mano sotto il cuscino.
Mi assopii per qualche minuto.
Riguardai l'orologio. Mi sarei dovuto alzare.
Mi alzai.
Alzai pure la persiana poi andai al bagno.
Guardai fuori e c'era brutto tempo.
Ritornai a letto.
Nessuno mi diceva di alzarmi.
Mi tirai le coperte fino al mento.
Improvvisamente caddi in sogno.
Sembra strano. Sognai che era ora d'alzarmi.
Avrei dovuto alzarmi e combinare qualcosa.
Mi alzai a fare colazione.
Latte e Corn Flakes. Corn Flakes e latte.
Ritornai a letto.
Pensai all'ultima volta che feci qualcosa e mi addormentai.
L'ultima volta che mi alzai per combinare qualcosa,
combinai niente.
L'ultima volta che Andai in città per cercare lavoro,
tornai a casa senza aver trovato niente.
L'ultima volta che Mi svegliai
di buon ora,
di buon umore e
con buone intenzioni,
tornai a casa
senza aver visto nessuno a parte vecchi e badanti che facevano la spesa,
senza aver capito niente a parte l'aver capito che intorno c'è niente,
senza aver incontrato nessuno di interessante a parte un tipo che andava in giro cercando di combinare qualcosa che alla fine capì di non valere niente e se ne tornò casa a sdraiarsi sul letto guardando il soffitto pensando che avrebbe dovuto alzarsi per cercare di combinare qualcosa.
Mi svegliai e i raggi di sole entravano dai buchi della persiana.
Pensai che avrei dovuto alzarmi anche se nessuno mi diceva d'alzarmi.
Fuori c'era bel tempo. Sole e nebbia.
Mi alzai e Mi vestii.
Uscii e mi incamminai verso il sole immerso nella nebbia.
Giungeva una luce flebile.
Non avevo voglia di alzarmi.
Non c'era nessuno a dirmi d'alzarmi.
Stetti supino ad osservare il soffitto.
Mi girai di lato con una mano sotto il cuscino.
Mi assopii per qualche minuto.
Riguardai l'orologio. Mi sarei dovuto alzare.
Mi alzai.
Alzai pure la persiana poi andai al bagno.
Guardai fuori e c'era brutto tempo.
Ritornai a letto.
Nessuno mi diceva di alzarmi.
Mi tirai le coperte fino al mento.
Improvvisamente caddi in sogno.
Sembra strano. Sognai che era ora d'alzarmi.
Avrei dovuto alzarmi e combinare qualcosa.
Mi alzai a fare colazione.
Latte e Corn Flakes. Corn Flakes e latte.
Ritornai a letto.
Pensai all'ultima volta che feci qualcosa e mi addormentai.
L'ultima volta che mi alzai per combinare qualcosa,
combinai niente.
L'ultima volta che Andai in città per cercare lavoro,
tornai a casa senza aver trovato niente.
L'ultima volta che Mi svegliai
di buon ora,
di buon umore e
con buone intenzioni,
tornai a casa
senza aver visto nessuno a parte vecchi e badanti che facevano la spesa,
senza aver capito niente a parte l'aver capito che intorno c'è niente,
senza aver incontrato nessuno di interessante a parte un tipo che andava in giro cercando di combinare qualcosa che alla fine capì di non valere niente e se ne tornò casa a sdraiarsi sul letto guardando il soffitto pensando che avrebbe dovuto alzarsi per cercare di combinare qualcosa.
Mi svegliai e i raggi di sole entravano dai buchi della persiana.
Pensai che avrei dovuto alzarmi anche se nessuno mi diceva d'alzarmi.
Fuori c'era bel tempo. Sole e nebbia.
Mi alzai e Mi vestii.
Uscii e mi incamminai verso il sole immerso nella nebbia.
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